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Solaris (dormiveglia)

Solaris

(dormiveglia)


E' gonfia vela ondeggiante la tenda

che accompagna il mio naufragio quotidiano,

prima che mi riprenda il gorgo dell'affanno,

l'ondivago fluttuare di un legno senza posa

che si scuote un attimo, si ferma

quindi affonda piano,

è spiraglio di luce, soffio,

deriva sileniosa


E non c'è spazio, un inganno il tempo,

mostro oscuro degli abissi che mi asssale,

che assedia la mia fronte ferita dal vento

di ammutinato nocchiere che riposa,

che sobbalza un attimo, si ferma

quindi fluttua e sale

sull'onda montante del tempo,

il tempo, strana cosa


E' galleggiare fra scampoli di sogno

argonauta nello spazio davanti all'infinito


E sono lusinghe di sirene

le voci galleggianti nel vuoto senza tempo,

come segnali perduti nello spazio profondo,

distinte, lucide a sprazzi,

come fari nelle nebbie, come vivividi fantasmi


Fate morgane che sanno d'Archimede

che inventano giochi con gli specchi

dalla riva sabbiosa.

Ed è luce. E' folgorante intuizione,

improvviso cogliere l'infinito.

Di colpo è tutto chiaro. Ho capito!

Poi mi sveglio, e non ricordo cosa.



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